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10/10/11

In vigore il decreto sui giochi da casinò e il poker cash game.

Il 6 luglio scorso è stato firmato dal Presidente dalla Repubblica il decreto legge numero 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria) che, tra le altre cose, tramite l’articolo 24, aggiorna il precedente decreto del 3 febbraio 2011 in materia di giochi e casinò online.

Con la sua entrata in vigore, l’Italia può vantarsi di avere una delle legislazioni in questo settore più complete e a tutela del consumatore.

Nello specifico, le novità più importanti riguardano i concessionari autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). Essi avranno tre mesi per adeguarsi alle nuove regole riguardanti la sicurezza delle piattaforme e l’informazione degli utenti. Il decreto, infatti, obbliga i concessionari ad informare dettagliatamente gli utenti sulle modalità di gioco, regole, montepremi, vincite. Inoltre dovranno certificare le piattaforme ed esporre i contatti diretti con l’AAMS nel caso in cui si vogliono inoltrare dei reclami anche ad essa. Inoltre dovranno fornire ai giocatori i vari strumenti di autocontrollo previsti. Tutti i giocatori utenti dovranno obbligatoriamente stabilire un limite settimanale o mensile di puntate che non potrà essere superato.

Ed è proprio questa la grande novità del decreto: al fine di contrastare le scelte impulsive e avventate dettate dalla classica voglia di rifarsi e sostenere il gioco responsabile, le puntate iniziali del poker cash game non potranno essere superiori a 1000 euro, mentre per i tornei il tetto è stato innalzato a 250€. Inoltre non sarà possibile cambiare il limite settimanale, o meglio sarà possibile innalzarlo previa approvazione e con una settimana minima di attesa mentre sarà possibile abbassarlo in qualsiasi momento.

Cambia anche il prelievo fiscale: rimane del 3% l’imposta sui tornei, ma per il poker cash game l’aliquota è stabilita nella misura del 20% sul totale delle somme non restituite ai giocatori. L’industria del gioco in Italia è in costante sviluppo, nel 2003 rappresentava l’1,16% del PIL mentre nel 2010 il 3,86%.

Il decreto in conclusione tutela di più gli utenti e tende a controllare maggiormente i concessionari, anche se questi ultimi sicuramente ne trarranno beneficio, perché si tende a ridurre la diffidenza verso le piattaforme online e si autorizzano oltre al poker cash game anche altri giochi come la roulette, il black jack o i dadi.