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20/10/11

L'esperienza al Campus Milenio di Granata 2011

Dal 12 al 16 di Ottobre, sono stato invitato al Campus Milenio, l'evento tecnologico riservato ad esperti informatici, provenienti dai 22 Stati del Bacino del Mediterraneo.
Non appena arrivato all'ereoporto sono stato accolto dagli organizzatori, che subito mi hanno portato al campus. Una organizzazione impeccabile, la Spagna è da tempo una delle migliori nell'organizzazione di eventi e congressi e altro legato all'informatica, basta dare una sguardo agli alti indici di informatizzazione e accesso alla banda larga. Sbalorditiva la connettività che ho trovato al campus, una velocità e performance uniche. Grazie a Movistar per l'evento.In un turbine di innovazione, scambio di idee culturali, conferenze e apporto personale.Ognuno ha potuto apprendere e dimostrare agli altri il proprio essere, le proprie idee, aspirazioni. In un contesto multiculturale, ho avuto modo di capire meglio i segnali del cambiamento che stanno involgendo la globosfera, tutto quanto accade in posti remotissimi mediante tecniche avanzate di navigazione e ricerca su Internet può essere nostro. Una tecnologia per la pace, per garantire il rispetto dei diritti umani, un esperienza indicabile per la varietà di contenuti proposti, per la possibilità di relazionare in un contesto altamente specialiazzato. Una vero catalizzatore del mondo digitale dove immergersi in varie aree dello scibile umano, prima fra tutte l'informatica e le sue mille sfaccettature.

La Città di Granada, presenta spettacolari vedute, sono rimasto affascinato dal quartiere dell'Alambra, da San Cristobal, posti che non si sa dove direzionare lo sguardo dalla bellezza che riesce a rapirti.
Una organizzazione impeccabile, una pulizia degli ambienti che mi ha colpito positivamente.
Dentro al Campus tutto era organizzato alla perfezione, c'èra un assitenza più che specializzata per i computer ko "morti" , un servizio medico veramente eccellente, lo staff e i responsabilli sono stati molto gentili con gli invitati. Un ringraziamento particolare va a Enrique, Miguel, Ana, Severine, Fernando, Fernanda e tutti coloro che hanno reso possibile questa spendida iniziativa.



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Campus Milenio 2011 Granada, un set su Flickr.



Foto Gallery su Picasa

18/10/11

Un affascinante mondo: I robots


Al Campus Milenio, il Dott. Passalacqua ha sperimentato di persona la versatilità del Robot Nao.
Con i suoi amici i Francesi Jerome Millet e Alexandre Mazel. Notevole la semplicità di programmazione del robot. La prova consisteva nel far pronunciare un messaggio vocale rivolto a tutti gli Italiani. ulteriori info su NaoForge
Interessante la notevole versatilità dei robot.






Molto bello e tecnologicamente avanzato è il robot dal cuore italiano sviluppato in cooperazione con altri stati e partner all’Università di Genova.
Un concentrato di innovatori, una tecnologia pulsante, nei vari campi della conoscenza.

10/10/11

In vigore il decreto sui giochi da casinò e il poker cash game.

Il 6 luglio scorso è stato firmato dal Presidente dalla Repubblica il decreto legge numero 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria) che, tra le altre cose, tramite l’articolo 24, aggiorna il precedente decreto del 3 febbraio 2011 in materia di giochi e casinò online.

Con la sua entrata in vigore, l’Italia può vantarsi di avere una delle legislazioni in questo settore più complete e a tutela del consumatore.

Nello specifico, le novità più importanti riguardano i concessionari autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). Essi avranno tre mesi per adeguarsi alle nuove regole riguardanti la sicurezza delle piattaforme e l’informazione degli utenti. Il decreto, infatti, obbliga i concessionari ad informare dettagliatamente gli utenti sulle modalità di gioco, regole, montepremi, vincite. Inoltre dovranno certificare le piattaforme ed esporre i contatti diretti con l’AAMS nel caso in cui si vogliono inoltrare dei reclami anche ad essa. Inoltre dovranno fornire ai giocatori i vari strumenti di autocontrollo previsti. Tutti i giocatori utenti dovranno obbligatoriamente stabilire un limite settimanale o mensile di puntate che non potrà essere superato.

Ed è proprio questa la grande novità del decreto: al fine di contrastare le scelte impulsive e avventate dettate dalla classica voglia di rifarsi e sostenere il gioco responsabile, le puntate iniziali del poker cash game non potranno essere superiori a 1000 euro, mentre per i tornei il tetto è stato innalzato a 250€. Inoltre non sarà possibile cambiare il limite settimanale, o meglio sarà possibile innalzarlo previa approvazione e con una settimana minima di attesa mentre sarà possibile abbassarlo in qualsiasi momento.

Cambia anche il prelievo fiscale: rimane del 3% l’imposta sui tornei, ma per il poker cash game l’aliquota è stabilita nella misura del 20% sul totale delle somme non restituite ai giocatori. L’industria del gioco in Italia è in costante sviluppo, nel 2003 rappresentava l’1,16% del PIL mentre nel 2010 il 3,86%.

Il decreto in conclusione tutela di più gli utenti e tende a controllare maggiormente i concessionari, anche se questi ultimi sicuramente ne trarranno beneficio, perché si tende a ridurre la diffidenza verso le piattaforme online e si autorizzano oltre al poker cash game anche altri giochi come la roulette, il black jack o i dadi.

05/10/11

Salviamo Wikipedia, stop alle legge Bavaglio

E' indecoroso che in un paese "moderno" come l'Italia, ci siano ancora individui che continuano a proporre "BOIATE" e contemporaneamente cercano di sedere saldamente sulle seggiole del potere.
    La nostra cara Italia è un gioiello per intelligenza e per capacità. E' una rarità che per la sua specialità merita attenzione. L'italia non è il paese della prostituzione o dei facili costumi, non è un paese dove ci sono quattro fessacchiotti che essendo dei "coglioni" non sanno difendere la propria patria. Lancio un grido di allarme ... come detto nel 2010 anche oggi la situazione sta diventando insostenibile, siamo in pericolo. Quando una democrazia è in pericolo, significa che le cose non vanno per niente bene. In Italia,  il primo politico che si alza la mattina vuole tappare le nostre bocche, bendare i nostri occhi, e se permettete prenderci per i fondelli. Ci siamo stancati. Internet è una risorsa universale e cari "tromboni" non potrete mai fermare la veicolazione delle notizie. Salviamo Wikipedia !! in questi giorni sul sito della Enciclopedia Libera e Collaborativa per eccellenza leggiamo un messaggio che ha fatto aprire gli occhi anche a chi di solito, ha paura di parlare. Riporto integralmente il messaggio. Basta con il bavaglio, la rete è libera, rivogliamo la nostra dignità, libertà di pensiero e di espressione senza bavagli! BASTA CON LA GERONTOCRAZIA!! LA GENTE DEVE SAPERE ! BASTA AI BAVAGLI.

COMUNICATO WIKIPEDIA :
Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27
«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
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Gli utenti di Wikipedia